Rigenerare insieme la città. Un’ipotesi di riqualificazione di piazza Pezzullo a Eboli in nuovo spazio pubblico
Come anticipato in un articolo pubblicato a gennaio scorso, lo spazio del gioco dei bambini è uno dei temi al centro del lavoro di Lab20architecture https://www.lab20architecture.com/…/spazi-del-gioco-a…/ Ci occupiamo ora di un’area centrale nella città di Eboli, denominata piazza Luigi Pezzullo e destinata a parco giochi, per la quale dal 2021 abbiamo approfondito una proposta di riqualificazione e di rigenerazione.
Quest’area è oggi ridotta ad uno spazio vuoto: un piccolo spazio, tutto pavimentato, essenzialmente di copertura del parcheggio sottostante, con poche attrezzature ludiche, manufatti anonimi per attività commerciali e completa assenza di verde. Un intervento senza qualità urbana e sociale, dove manca qualsiasi relazione con il contesto, in particolare piazza della Repubblica e gli edifici scolastici. Nessun progetto, dunque, ma solo un abbozzo di strategia manutentiva per un’area che meriterebbe ben altra attenzione.
Se le comunità intendono dotarsi di spazi e di segni architettonici attraverso i quali testimoniare sé stesse in termini di società e di cultura, riteniamo necessario superare l’equivoco della manutenzione come attività generatrice di qualità urbana. E soprattutto ripensare questa, come altre aree strategiche per la città, nelle loro virtualità non riducibili alle sole funzioni ludiche. Pertanto, crediamo che questo possa diventare un nuovo, vero e proprio spazio pubblico, con attività e usi plurali, a valle di piazza della Repubblica e costituente con questa un sistema di piazze imperniato sugli edifici scolastici e attraversato da via Rosselli.
Questo sistema può innescare processi virtuosi di rigenerazione, suscettibili di riverberarsi sull’intero centro urbano. Includendo il parco giochi, ma non si limitandosi alle attività ludiche, esso potrà diventare uno spazio plurifunzionale e multiesperenziale, in cui sono possibili diverse attività corporee e percettive: gioco, passeggiata, sosta, socialità, relax, piccolo commercio, etc, sintetizzate nei tre frames del gioco, del verde e dell’aggregazione. Il suo nuovo assetto, che qui proponiamo, sarà favorito dalla presenza di elementi differenziati di pavimentazione, di verde minimo, di copertura.
Il piano superficiale assumerà configurazioni differenziate nello spazio e nel tempo (gioco, socializzazione, verde, etc.), utilizzando superfici sia impermeabili che permeabili: pavimentazioni che coniugano qualità e costi ridotti, con inserti produttivi di energia mediante calpestio esercitato durante la normale frequentazione dell’area; pavimentazione tipo terra stabilizzata nell’area del gioco dei bambini.
Elemento prevalentemente percettivo, il verde sarà collocato in appositi contenitori e su limitate aree a terra (arbusti o alberi di piccole dimensioni che non interferiscono con la struttura sottostante del parcheggio), intorno ai percorsi di attraversamento dell’area, oltre che in corrispondenza con le discese al parcheggio e sulle superfici in prossimità delle attività commerciali.
La copertura sarà differenziata come il piano di superficie, con parti opache, semitrasparenti e trasparenti, contribuendo a relazionare questo nuovo spazio pubblico con il contesto. Una struttura reticolare metallica leggera, caratterizzante il progetto nel suo insieme, permette una fruizione molteplice dell’area e conferisce a questa parte di città un preciso carattere in termini di qualità architettonica e urbana, percepibile dall’interno, percorrendo e abitando l’area; dall’esterno, osservando la struttura dalle strade al contorno; dall’alto, guardando la copertura nella sua varietà di materiali e di colori.
In copertura saranno collocati pannelli fotovoltaici, di tipo opaco sulle parti dove serve ombreggiare e a struttura pellicolare laddove sono presenti elementi in plexiglass trasparente. Ciò permetterà di avere in zone di ombra alternate ad aree illuminate, con condizioni ottimali di illuminazione e abbattimento dell’isola di calore. Riteniamo rilevante che le città possano diventare parte attiva nella transizione energetica: in questo senso, la nostra proposta intende anche veicolare l’idea che la comunità possa diventare produttrice di energia destinata ad uso pubblico (illuminazione, etc.), promuovendo una buona pratica di autonomia energetica. Ed è significativo che questa produzione di energia avvenga qui, oltre che per mezzo di pannelli fotovoltaici in copertura, proprio grazie al gioco dei bambini, in quanto attivata dal calpestio di apposite superfici. Si tratta quindi di un’azione fondamentale: un contributo che tutti i cittadini, piccoli e grandi, possono dare, insieme, alla qualità e alla innovazione dello spazio abitato, partecipando giorno per giorno alla riqualificazione e rigenerazione di questa area centrale.